Biodiversità nel delta del Po
Trasformazioni ambientali e immaginario cinematografico
A cura di Chiara Salari
“Qui, intorno al delta del Po, l’uomo pare aver vinto: ma è una vittoria precaria, stentata, la sua. La palude, imprigionata, repressa, traspare in ogni luogo, diffonde nell’aria la sua profonda, vergine, selvaggia, nordica, malinconia”. Così Pier Paolo Pasolini descriveva il delta del Po nel reportage del suo lungo viaggio lungo le coste italiane, realizzato per la rivista “Successo” prima della carriera come regista (La lunga strada di sabbia, 1959, p. 61). Trent’anni dopo, lo scrittore Gianni Celati verrà da queste parti “per vedere le zone della grande bonifica, il terreno uniformato e reso tutto produttivo, e cosa ne resta delle campagne. Tutta la vita e tutta la terra ormai consegnate a un progetto” (Verso la foce, 1989, p.64), notando che il Po di Volano “sfocia adesso in posti tremendi e tutti asfaltati, i lidi ferraresi progettati per le vacanze e i commerci estivi” (p. 64”) e che “Qui intorno hanno massacrato le spiagge, trasformato la zona in un deserto di domicili estivi, una catastrofe di paccottiglie dovunque” (p. 79).
Questo approfondimento ripercorre alcune trasformazioni di un territorio pieno di contraddizioni, dagli anni ‘30, quando la pesca era l’attività principale e si iniziò ad estrarre il metano, alle opere di bonifica, lo sviluppo dell’acquacultura e il boom della speculazione edilizia lungo i lidi, fino all’istituzione del Parco del Delta del Po (1988), della più recente Riserva di Biosfera Delta del Po (2015) e ai tentativi di creare un turismo ecosostenibile, nonostante i problemi legati all’inquinamento e alle conseguenze del cambiamento climatico. Se la documentazione audiovisiva rivela i diversi approcci e discorsi ambientali – tra sfruttamento, conservazione e preservazione delle zone costiere e umide – una selezione di film di finzione propone un viaggio nell’immaginario cinematografico di questo territorio. Da protagonista del neorealismo a ambientazione ideale per film storici, drammi, commedie, favole, road movies, horror e thriller contemporanei, il delta del Po è infatti spesso rappresentato come un paesaggio selvaggio, luogo di desolazione o di libertà. Queste diverse rappresentazioni sembrano poter esprimere i cambiamenti nella nostra percezione della natura e della biodiversità, del ruolo e del valore che le accordiamo.