Grandi navi nella Laguna di Venezia
A cura di Valentina Anzoise e Stefania Benetti
I conflitti socio-ambientali hanno origine da diversi modi di percepire, vedere/guardare e, quindi, rappresentare il territorio, soprattutto quando questo è oggetto di progetti che lo modificano fortemente, mettendo in crisi le relazioni tra gruppi sociali ed ambiente. In questo senso, emblematico è il caso di Venezia, città storica e sito UNESCO, da anni afflitta da dilemmi e minacce connessi alla monocultura turistica e al centro di un acceso dibattito legato al transito delle navi da crociera. Il tema è rimasto più che mai caldo, anche in ragione del fermo totale indotto dal Covid-19, e il Governo nell’estate 2021 ha emanato un nuovo provvedimento per disciplinarne il traffico e la possibilità di attracco, come molti chiedono da anni, fuori dalla laguna. Secondo diversi studi, infatti, il loro passaggio impatta pesantemente sugli equilibri tra i sistemi umani e quelli ambientali, arrecando danni a questo fragile ecosistema (moto ondoso, inquinamento atmosferico e delle acque, ecc.) ed esacerbando la già elevata pressione turistica, senza nemmeno apportare grandi benefici all’economia locale.
Ci siamo proposti quindi di indagare e mappare questi paesaggi conflittuali, e analizzare il modo in cui la rappresentazione del rapporto tra Venezia e la sua laguna con le Grandi Navi è stato, di volta in volta, esaltato o stigmatizzato dai diversi soggetti coinvolti nel conflitto. Nello specifico da: associazioni ambientaliste, movimenti sociali e residenti, così come da canali di informazioni, compagnie di navigazione, crocieristi e anche da alcuni artisti.