Il progetto, inizialmente intitolato “Sardegna: il tramonto di un paradiso”, viene successivamente rinominato “Sardegna: la difesa di un paradiso”. Da una visione disfattista sulla drammatica situazione ambientale che investe gran parte dell’isola si passa ad un approccio di attivismo e conservazione del territorio. Questo indica quanto il film, nato come documentazione passiva, si sia trasformato in un progetto multimodale e attivo.
Dopo un’introduzione sul progetto, il documentario si divide in quattro capitoli: modificazioni umane, industrie del centro e sud Sardegna, bellezze naturali, e industrie del nord Sardegna. A parte il terzo, costruito come intermezzo per illustrare le potenzialità della regione da una prospettiva turistica e ambientale, i restanti capitoli affrontano i maggiori conflitti ambientali dell’isola: la cementificazione di Olbia e i dissesti geologici da essa causati; la distruzione della Foresta del Marganai; il polo industriale di Portovesme; l’inceneritore di Tossilo; l’incidenza dei cancri a Sarroch; la centrale di Fiume Santo e l’incidente della “marea nera”; e, infine, il caso del fallimentare polo industriale di Porto Torres. Gli autori prendono una posizione netta e chiara rispetto ai problemi ambientali in Sardegna, narrandoli in prima persona e, soprattutto, propongono il turismo come soluzione economica alternativa e sostenibile all’industria.
Sinossi: https://www.cinemaitaliano.info/sardegnailtramontodiunparadiso
TIMECODE: 16:58-18:07
La sequenza si apre con una ripresa da drone del polo industriale di Portovesme, frazione di Portoscuso. La lenta carrellata in avanti e la musica con sonorità industriali amplificano la sensazione di disagio dello spettatore nel vedere ciminiere torreggianti, fumi, enormi serbatoi, reticolati di metallo e ruggine e, con un contrasto quasi beffardo, diverse pale eoliche.
“Una delle aree più critiche d’Italia, simbolo del conflitto tra lavoro e salute”.
TIMECODE: 22:42-23:54
Il regista parla direttamente allo spettatore e introduce il tema del bacino dei fanghi rossi, discarica a cielo aperto di proprietà di Euroallumina messa sotto sequestro nel 2009. Le riprese da drone e la musica drammatica enfatizzano la vastità di questo tossico mare rosso. Ancora una volta, vi è un forte contrasto tra l’irreparabile danno ambientale causato dal bacino di fanghi rossi e quel barlume, quel frammento, di ambientalismo dato dalle pale eoliche che si intravedono sullo sfondo. In contemporanea alle immagini e alla musica, il regista ha inserito delle scritte in giallo che riportano i dati sulla gravità della situazione.
Titolo: Sardegna: il tramonto di un paradiso (versione alternativa: Sardegna: la difesa di un paradiso)
Regia: Carlo Gaspa
Anno: 2016
Supporti: audiovisivo, digitale colore
Genere: documentario, non fiction
Durata: 1:16:00
Soggetto conservatore: Heart of Sardinia
Complesso archivistico: N/A