Nel servizio “A difesa del bosco” di Giampaolo Taddeini e Grazia Tavanti si intervistano giovani volontari delle associazioni fondate a Foglianise e Castellabate nel 1971, attive nella protezione del territorio tramite la prevenzione e lo spegnimento degli incendi boschivi e il rimboschimento. Si raccolgono inoltre interviste all’ex sindaco e a cittadini di Foglianise sull’operato di questi volontari. In studio, il conduttore parla con l’ingegnere del Corpo forestale Giancarlo Calabri sugli incendi boschivi in Italia dal 1960, discutendo il bilancio economico e le cause. Giorgio Nebbia, docente all’Università di Bari, analizza gli effetti economici ed ecologici del disboscamento. Calabri e Nebbia esaminano anche la Legge quadro numero 47 del 1975, che regola gli interventi delle squadre di volontari nella gestione degli incendi boschivi.
Sigla iniziale. Seguono interviste a giovani su storia e obiettivi delle associazioni di volontariato cui aderiscono, costituitesi a Foglianise (Campania), nel 1971, e a Castellabate (Campania ) e attive nella tutela e nella promozione del territorio locale, soprattutto attraverso la prevenzione e lo spegnimento degli incendi boschivi e il rimboschimento; interviste all’ ex sindaco e ad alcuni cittadini di Foglianise sull’attività di detti volontari. In studio, il conduttore intervista l’ingegnere del Corpo forestale dello Stato Giancarlo Calabri su dati relativi agli incendi boschivi in Italia dal 1960 e su bilancio economico e cause di questo fenomeno; l’insegnante presso l’Università di Bari Giorgio Nebbia su effetti economico-ecologici negativi del disboscamento; Calabri e Nebbia su contenuto e spirito della Legge quadro numero 47 (marzo 1975) disciplinante la gestione della difesa dagli incendi boschivi, in particolare sulle normative riguardanti gli interventi di squadre di volontari.
Titolo: A Difesa del Bosco
Regia: Gianni Vaiano e Giampaolo Taddeini
Anno: 1976
Supporti: audiovisivo, analogico b/n
Genere: inchiesta, reportage, non fiction
Durata: 25:22
Soggetto conservatore: RAI Teche
Complesso archivistico: Facciamo Insieme 1976
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Il progetto prevede non solo la collaborazione con enti ed istituzioni che si occupano della raccolta e della catalogazione di materiali fotografici e audiovisivi ma anche il coinvolgimento di altri soggetti – cittadini, organizzazioni indipendenti, etc. – che vogliano inviare o segnalare possibili contributi di interesse per la ricerca.
In questa prima fase, è possibile mettersi in contatto con il team di lavoro via e-mail o utilizzando i nostri canali social, in futuro non si esclude di attivare anche un canale dedicato sul sito per il caricamento diretto di contributi da parte degli utenti.
Il progetto mette insieme tre unità di ricerca – afferenti all’Università di Milano-Bicocca, IULM e Tor Vergata – che lavoreranno sul paesaggio italiano tenendo conto del fatto che questo si compone di diverse realtà e cercando di costruirne una tipologia. L’unità IULM si focalizzerà sul paesaggio urbano industriale, quella di Tor Vergata sul paesaggio rurale e quella di Milano-Bicocca sul paesaggio marino.
Il lavoro di ricerca consisterà innanzitutto nell’indagare come è stato rappresentato il paesaggio italiano dagli anni del boom economico in poi e come viene rappresentato ancora oggi. Quindi, analizzando le diverse modalità di rappresentazione, che sono cambiate nel corso del tempo, si cercherà di capire se alla base di queste diverse modalità di rappresentazione ci sia anche un approccio differente all’ambiente, quello che noi chiamiamo “un diverso discorso ambientalista”. In questo caso l’interrogativo è quello di individuare quale sia l’obiettivo, l’idea di fondo della rappresentazione: se quello di proteggere, di preservare, oppure di conservare, o se c’è un’idea che pone particolare attenzione agli animali, se c’è un approccio antropocentrico o se invece siamo in grado di liberarci dallo specismo.
C’è una complessità teorica alla base di questo progetto dovuta anche al tentativo di mettere insieme le diverse competenze coinvolte, perché lavorare sulla rappresentazione del paesaggio significa evidentemente anche costruire un dialogo fra geografi ed esperti di media audiovisivi.
Greening the Visual: an Environmental Atlas of Italian Landscapes è quindi di un progetto importante e complesso della durata di tre anni che speriamo porti anche a dei risultati appetibili dal punto di vista del pubblico. Infatti, tra gli obiettivi del progetto, c’è anche che questo atlante possa diventare uno strumento educativo, per cui parte della ricerca coinvolgerà anche le scuole e si concentrerà su come il materiale audiovisuale possa essere utilizzato per scopi didattici
(Tratto dall’intervento di Elena dell’Agnese, coordinatrice del progetto, in occasione del Convegno SIMTUR 2020).