L’Abruzzo viene rappresentato in questo documentario come un luogo dove il tempo si è fermato: una campagna bucolica, tra un mare “limpido e amaro” delle paranze, con vele che si gonfiano al vento e una “catena di alte montagne”, gli Appennini. Una regione dove la natura sarebbe intatta, viene narrata come una terra vergine che vive ancora in una “serenità georgica” , dove la gente vive con “ritmi antichi e composto decoro”. Un luogo insomma, non turbato dal processo di industrializzazione che sta investendo altre aree del paese.
TIMECODE 00:50-03:34
La costa risulta essere ancora priva di edificato in alcuni tratti, mentre la campagna che si estende fino ai monti e ai calanchi è quasi completamente coltivata, eppure viene rappresentata come un ambiente naturale pacifico e tranquillo, persino ammantato da uno spirito divino. Per pastori e boscaioli, “l'esistenza e dura e povera come la realtà' ma anche 'ricca e felice come la leggenda”.
Titolo: Tra il mare e i monti
Regia: Filippo Paolone
Anno: 1956
Supporti: audiovisivo, pellicola colore
Genere: documentario, non fiction
Durata: 07:45
Soggetto conservatore: CSC – Archivio Nazionale Cinema Impresa
Complesso archivistico: Fondo VIdea