Subito dopo il Secondo Dopoguerra, negli anni del boom economico, l’Italia ha conosciuto una grande crisi dal punto di vista della biodiversità.
L’incremento demografico, la crescita dei consumi e l’espansione industriale determinarono la rapida erosione del territorio con lo sviluppo dei centri urbani, la riduzione della quantità e della qualità delle foreste, l’eliminazione delle ultime importanti aree palustri (la bonifica del Mezzano, a Comacchio, è degli anni Settanta), l’inquinamento di acqua, aria e suolo, l’industrializzazione dell’agricoltura, l’incremento esponenziale dell’attività venatoria e del bracconaggio, della pesca, l’interruzione del corso dei fiumi con imponenti dighe, la realizzazione delle grandi infrastrutture di trasporto e di collegamento e di sfruttamento turistico sulle coste e in montagna.
Si estinsero, in quegli anni, l’avvoltoio gipeto e quello monaco, la foca monaca, il lupo fu ridotto al lumicino, gli orsi nelle Alpi furono cancellati, il cervo sardo quasi sterminato.
In questa puntata di “Wild Italy”, intitolata “La sesta estinzione”, Francesco Petretti si ferma al porto di Goro, prima di tornare in Sardegna e di andare sul lago di Bracciano.
Le vongole veraci rappresentano da ormai più di mezzo secolo la grande risorsa per l’attività di tantissime famiglie e cooperative di pescatori di questa zona alla foce del Po. Provenienti dall’Oceano Pacifico, sono state introdotte per rendere più produttiva l’attività di raccolta di questi molluschi.
Negli ultimi anni è arrivato invece accidentalmente il granchio blu, proveniente dall’Oceano Atlantico, una specie che si è diffusa enormemente, fino a rappresentare un’autentica invasione, una minaccia per le altre specie animali e l’attività economica prevalente di queste acque.
Un danno anche all’ecosistema, alla biodiversità di uno dei più importanti complessi palustri d’Europa: alla foce del Po, un insieme di bacini d’acqua salmastra e di acqua dolce che si confondono con il mare rappresentano una zona ricchissima per lo svernamento e la sosta degli uccelli migratori.
href=”https://greenatlas.cloud/approfondimenti-ricerca/biodiversita-nel-delta-del-po/”>Biodiversità nel delta del Po: trasformazioni ambientali e immaginario cinematografico
A Goro sul delta del Po: l’allevamento delle vongole veraci e l’invasione del granchio blu.
Titolo: La sesta estinzione
Regia: Francesco Petretti
Anno: 2022
Supporti: audiovisivo, digitale colore
Genere: documentario, non fiction
Durata: 48:00
Soggetto conservatore: RAI
Complesso archivistico: Wild Italy
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Il progetto prevede non solo la collaborazione con enti ed istituzioni che si occupano della raccolta e della catalogazione di materiali fotografici e audiovisivi ma anche il coinvolgimento di altri soggetti – cittadini, organizzazioni indipendenti, etc. – che vogliano inviare o segnalare possibili contributi di interesse per la ricerca.
In questa prima fase, è possibile mettersi in contatto con il team di lavoro via e-mail o utilizzando i nostri canali social, in futuro non si esclude di attivare anche un canale dedicato sul sito per il caricamento diretto di contributi da parte degli utenti.
Il progetto mette insieme tre unità di ricerca – afferenti all’Università di Milano-Bicocca, IULM e Tor Vergata – che lavoreranno sul paesaggio italiano tenendo conto del fatto che questo si compone di diverse realtà e cercando di costruirne una tipologia. L’unità IULM si focalizzerà sul paesaggio urbano industriale, quella di Tor Vergata sul paesaggio rurale e quella di Milano-Bicocca sul paesaggio marino.
Il lavoro di ricerca consisterà innanzitutto nell’indagare come è stato rappresentato il paesaggio italiano dagli anni del boom economico in poi e come viene rappresentato ancora oggi. Quindi, analizzando le diverse modalità di rappresentazione, che sono cambiate nel corso del tempo, si cercherà di capire se alla base di queste diverse modalità di rappresentazione ci sia anche un approccio differente all’ambiente, quello che noi chiamiamo “un diverso discorso ambientalista”. In questo caso l’interrogativo è quello di individuare quale sia l’obiettivo, l’idea di fondo della rappresentazione: se quello di proteggere, di preservare, oppure di conservare, o se c’è un’idea che pone particolare attenzione agli animali, se c’è un approccio antropocentrico o se invece siamo in grado di liberarci dallo specismo.
C’è una complessità teorica alla base di questo progetto dovuta anche al tentativo di mettere insieme le diverse competenze coinvolte, perché lavorare sulla rappresentazione del paesaggio significa evidentemente anche costruire un dialogo fra geografi ed esperti di media audiovisivi.
Greening the Visual: an Environmental Atlas of Italian Landscapes è quindi di un progetto importante e complesso della durata di tre anni che speriamo porti anche a dei risultati appetibili dal punto di vista del pubblico. Infatti, tra gli obiettivi del progetto, c’è anche che questo atlante possa diventare uno strumento educativo, per cui parte della ricerca coinvolgerà anche le scuole e si concentrerà su come il materiale audiovisuale possa essere utilizzato per scopi didattici
(Tratto dall’intervento di Elena dell’Agnese, coordinatrice del progetto, in occasione del Convegno SIMTUR 2020).