Il 19 luglio 1966 una gigantesca frana sconvolge la città di Agrigento. La tragedia non provoca neanche una vittima ma distrugge case e palazzi di cinque quartieri, costringe diecimila persone ad abbandonare la città e a rifugiarsi in tendopoli e alloggi di fortuna, a trasferirsi lontano nei villaggi fantasma della Cassa per il Mezzogiorno. Ma ancora una volta non è stata una fatalità: la speculazione edilizia, una politica urbanistica di vera e propria rapina, un’irresponsabile e corrotta direzione dell’ente locale sono le cause dirette del disastro. Le immagini raccolte dalla macchina da presa e le testimonianze registrate attraverso i microfoni documentano l’ennesimo, tragico “caso italiano” (fonte: AAMOD)
TIMECODE: 02:57- 08:28
Alla luce di un serrato confronto tra gli agrigentini che hanno subito le conseguenze della disastrosa frana che ha distrutto case e palazzi di cinque quartieri, costringendoli in gran numero ad abbandonare la città e a rifugiarsi in tendopoli, emerge nitidamente che non si è trattato di una tragica fatalità: speculazione edilizia, una politica urbanistica dissennata, un'irresponsabile e corrotta direzione dell'ente locale appaiono essere le cause dirette del disastro.
Titolo: L’India è in Sicilia – Agrigento ‘66
Regia: Luigi De Santis
Anno: 1966
Supporti: audiovisivo, pellicola b/n
Genere: documentario, inchiesta, non fiction
Durata: 18:53
Soggetto conservatore: Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD)
Complesso archivistico: Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD)